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SCAMBIO SUL POSTO: COME FUNZIONA

scambio sul posto nel fotovoltaico

Con l'autoconsumo non riesci ad utilizzare tutta l'energia che il tuo impianto fotovoltaico produce durante il giorno? Puoi vendere quel surplus energetico: te lo paga il GSE con il meccanismo dello Scambio Sul Posto (SSP).
 

Che cos'è lo SSP?

 

Lo SPP è un servizio erogato dal GSE che, annualmente, prevede il confronto tra l'energia immessa in rete dal proprio impianto e quella prelevata. In particolare, le due partite vengono compensate tra di loro e, normalmente, si riceve un rimborso.

 

L'utente proprietario di un impianto fotovoltaico connesso alla rete, infatti, continua a pagare la sua bolletta con il fornitore che ha scelto. In particolare pagherà solo l'energia che ha prelevato nei momenti in cui il suo impianto non era in funzione (notte, maltempo, neve) e la pagherà ad un prezzo che sappiamo essere comprensivo del costo puro dell'energia e di tante altre voci, come spese di rete, di contatore, imposte, ecc...

 

Nessuna variazione si applica al contratto in essere con il proprio fornitore, il rimborso eventualmente spettante viene erogato dal GSE con cui è in essere una convenzione a sé.

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Come funziona lo SSP?

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Periodicamente, il GSE, tramite le letture del contatore che vengono comunicate dal gestore, verifica quanta energia è stata prelevata e quanta immessa. Il GSE fa questa verifica annualmente, ma stima degli acconti trimestrali che versa sul conto corrente dell'utente con la causale Contributo in conto scambio.

 

A fine anno (al 31/12) con un conguaglio vengono corrette le stime e saldato il rapporto per l'anno trascorso. La compensazione avviene nel modo seguente. Se a fine anno risulta che siano stati immessi nella rete più Kw rispetto a quelli che sono stati prelevati, si riceve un contributo che è la somma di due voci:

  • la prima a titolo di rimborso, per ognuno dei Kw prelevati

  • la seconda a titolo di corrispettivo di vendita per i Kw immessi e non prelevati.

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Il valore del primo elemento, ovvero del rimborso, viene calcolato considerando un prezzo che non è esattamente quello pagato dall'utente in bolletta, ma corrisponde ad un prezzo inferiore del 30%. Non sono, infatti, rimborsate né le imposte pagate, né la componente MCT (misure di compensazione territoriale) della fattura.

 

Si tratta, comunque, di un importo considerevole che equivale al 70% delle bollette pagate. Il valore del secondo elemento, ovvero del corrispettivo per i Kw immessi in rete, viene valorizzato moltiplicando l'energia immessa per il prezzo al Kw valido per la zona territoriale in cui l'impianto è attivo e rilevato nel mercato, in particolare nel MGP (Mercato del Giorno Prima).

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Quanto conviene lo SSP?

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Il valore economico riconosciuto per l'energia immessa in rete, abbiamo visto, è inferiore rispetto a quello corrisposto per la stessa energia prelevata. Ma è anche vero che un impianto fotovoltaico produce ogni giorno una quantità di Kw che raramente viene superata dai consumi serali.

 

Il conto è, quindi, sempre a credito per l'utente. I rimborsi sono accreditati trimestralmente e il conguaglio una volta all'anno. L’attivazione di una convenzione di SPP è gratuita ed è abbinabile alla detrazione fiscale prevista per l'installazione di un pannello fotovoltaico. Si tratta, in entrambi i casi, di misure di incentivazione alla produzione casalinga di energia.

 

Il GSE, infatti, è una società per azioni partecipata interamente dal Ministero dell'Economia che, quindi, è la controparte del contratto. Il beneficio del rimborso, ad ogni modo, non evita di pagare la bolletta mensilmente al proprio fornitore, ma mostra che un impianto fotovoltaico di dimensioni adeguate ai consumi di una famiglia consente di abbattere il costo per la componente energia.

 

Le dimensioni dell'impianto devono essere adeguate ai consumi perché la parte più importante del risparmio avviene proprio con la modalità dell'autoconsumo. Impiegando istantaneamente l'energia che si produce, ovvero facendo funzionare gli elettrodomestici maggiormente energivori di giorno, si riducono drasticamente i prelievi serali che restano dedicati all'illuminazione, al frigorifero e ad altri piccoli componenti elettronici.

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Come fare a richiederlo?

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Un proprietario di impianto fotovoltaico domestico (e comunque di un impianto di 20Kwh di produzione al massimo) può aderire al servizio di Scambio sul Posto con 2 modalità:

  • - Presentando il Modello Unico al proprio gestore: con questa modalità si richiedono contestualmente la connessione e l'esercizio del nuovo impianto e l'attivazione della convenzione di SSP. Sarà il gestore ad interfacciarsi direttamente con il GSE che, conclusa la pratica, comunicherà all'utente tutti i codici per gestire il rapporto direttamente dal Portale SSP;

  • Presentando una richiesta di adesione allo SSP direttamente al GSE dal portale online, entro 60 giorni dalla data di entrata in esercizio dell'impianto. Il contratto sarà stipulato direttamente con il GSE.

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  • - Affidandosi a Vivisolar che sbrigherà per il Cliente tutte le pratiche burocratiche e amministrative

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